Ricerca di mercato
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La Ricerca di mercato , secondo la definizione dell'American Marketing
Association, è la sistematica raccolta, conservazione e
analisi dei dati relativi a problemi connessi al marketing dei beni
e/o dei servizi.
Le ricerche di mercato si occupano principalmente dello studio e
dell'analisi dei comportamenti espressi e dei processi decisionali
(motivazioni) dei consumatori
in un'economia di mercato, o della definizione della struttura di un
mercato. Sono una fonte di informazione per chi, all'interno di
un' azienda
che produce beni o servizi, deve prendere decisioni di marketing.
Tipologie di disegno di ricerca
Comunemente, una ricerca di mercato è definita di tipo
quantitativo allorquando sia costruita in modo tale da dare
rappresentatività statistica di un'intera popolazione
(mercato o segmento), sulla base di un campione. È definita
invece di tipo qualitativo allorquando l'analisi dia indicazioni
strutturate, in genere in grado di far formulare al ricercatore ipotesi
e congetture, ma priva di alcuna ambizione di
rappresentatività statistica.
In ambito scientifico, la distinzione è invece
più sottile; si vanno perciò a definire ricerche
di tipo esplorativo, descrittivo o causale.
Ricerca Esplorativa
La ricerca esplorativa è volta a chiarire la natura di un
problema, ad acquisire maggiore comprensione di una situazione, a
fornire indicazioni per indagini future.
Grazie alla ricerca esplorativa, il ricercatore accresce la propria
familiarità con il problema e con il mercato ed è
generalmente in grado di formulare ipotesi e congetture in merito a
questo.
Il dato di ricerca è trattato in modo qualitativo: i
risultati di tale ricerca sono perciò privi della
capacità di rappresentare un fenomeno generale. Comunemente
si afferma che il risultato ottenuto da tale analisi è
profondo ma non esteso.
Tra i metodi classici utilizzati per la ricerca esplorativa figurano
i focus
group,
le interviste in profondità, i metodi proiettivi, i metodi
codificati da Jerry Zaltman e l'osservazione partecipata.
Ricerca Descrittiva
La ricerca descrittiva ha come scopo la definizione della struttura
competitiva di un mercato / segmento, oppure la descrizione del
comportamento di organizzazioni o gruppi di consumatori.
L’informazione è trattata in modo quantitativo,
basando il disegno di ricerca su un campione che dia risposte
generalizzabili ad una popolazione di riferimento (mercato o segmento).
Oggetto d'indagine sono perciò i comportamenti espressi, non
le motivazioni profonde che sussistono a tali comportamenti, per
indagare le quali è più utile un'indagine
esplorativa.
I metodi classici più utilizzati sono l' intervista con questionario
e l' osservazione.
Ricerca Causale
La ricerca causale ha per scopo la definizione della direzione e
dell’intensità di un nesso causale tra una o
più variabili d’azione ed una o più
variabili di risposta.
Anche qui, l’informazione è trattata in modo
quantitativo, ricercando le variabili causali che spiegano il
comportamento di altre variabili.
Il metodo classico per la ricerca causale è l' esperimento.
Durante l'esperimento, e a differenza dell'osservazione, il ricercatore
è in grado di controllare tutte le variabili coinvolte. In
altri termini, il ricercatore opera su variabili di tipo predeterminato e
non su variabili di tipo stocastico.
La situazione in cui il ricercatore sia effettivamente in grado di
tenere sotto controllo tutte le variabili in gioco è
piuttosto rara nel marketing. Per questa ragione l'uso dell'esperimento
in senso stetto è molto limitato. Si dà talvolta,
erroneamente, il nome di esperimento ad indagini di tipo descrittivo
(quali la simulazione di comportamento del consumatore di fronte ad una
proposta d'acquisto effettuata in laboratorio), dove solo alcune
variabili sono effettivamente sotto il controllo del ricercatore.
Panoramica sui progetti di ricerca di mercato
Ricerche di stima delle potenzialità
Nel mercato dei beni e dei servizi, in particolare - ma non
esclusivamente - tra i beni di largo consumo, si può
indagare in termini preliminari le potenzialità di successo
di un prodotto / servizio. Analisi di natura qualitativa (ricerche
esplorative) sono in genere preliminari e volte a determinare possibili
punti di forza e di debolezza di un prodotto o di un insieme di
prodotti (esistenti, varianti di prodotti esistenti o prodotti in via
di sviluppo). Succedono solitamente a queste, e basate sui risultati
dell'esplorazione, altre analisi quantitative (ricerche descrittive).
Comunemente diffusi sono i Concept Product Test o CPT, vale a dire
valutazioni dell' apprezzamento di un prodotto, espresso in termini
quantitativi da un campione rappresentativo di potenziali consumatori (o, meno sovente, di un
campione rappresentativo di un universo più allargato, come
il totale paese). A differenza del product test in senso
stretto, in cui il prodotto è effettivamente presente e
talvolta è addirittura possibile effettuare una prova, nel
concept test il prodotto ancora non esiste, o non è
fruibile: è perciò mostrato il concetto di
prodotto, presentato in genere in forma grafica con breve descrizione,
su un formato a tabella che prende il nome di board.
Direttamente volti ad un'analisi quantitativa delle
potenzialità di mercato di un nuovo prodotto (o variante di prodotto
esistente) sono i Simulated Test of Market o Simulated
Market Test (STM o SMT), test di simulazione di mercato. In questa
famiglia (di analisi descrittive) si identificano indagini quantitative
che, sulla base di un concept - product test o di una simulazione in
ambiente controllato, stimano le potenzialità di un prodotto
o servizio sul mercato. Spesso, le variabili utilizzate come input, per
stimare il potenziale di mercato di un prodotto o servizio non
è semplicemente il prodotto o il servizio in sé,
ma l'intero piano marketing.
Sempre con l'obiettivo di stimare il potenziale di mercato, il prodotto
o servizio può essere lanciato unicamente in una parte del
mercato, con l'obiettivo di estrapolarne poi i risultati sull'intero
mercato (in termini di
vendite, stagionalità, effetto sui concorrenti e sugli altri
propri prodotti in portafoglio, eccetera). La parte di
mercato interessata al test, che assume quindi la funzione, in senso
molto lato, di campione, può essere geografica (una sola
regione, una sola provincia, talvolta un solo paesino) o commerciale
(una sola insegna commerciale) e prende il nome di area test.
L'analisi mediante STM è nata per contemperare i rischi, i
costi ed i difetti delle aree test, cercano di mantenere
però risultati apprezzabili. Presso talune aziende, le
ricerche mediante STM precedono il lancio in area test; presso altre,
invece, lo sostituiscono interamente.
Sempre per valutare le potenzialità di mercato di un
prodotto o servizio, vi sono metodi di ricerca che si basano sull'
analisi delle serie storiche dei dati di vendita di altri prodotti (o
dello stesso prodotto in altri mercati geografici). Tale metodo di
ricerca è particolarmente adatto a tipologie particolari di
prodotti e servizi, ma non mancano aziende di prodotti di largo consumo
che adottano un approccio strutturato di analisi della domanda basato
sull'analisi delle serie storiche.
Ricerche di Customer Satisfaction
Un tema di grande interesse d'indagine per le aziende è il
livello di soddisfazione espresso dai propri intermediari o clienti. Le
indagini descrittive sono generalmente svolte mediante questionario
(scritto o telefonico) da distribuire a tutti o a parte dei propri
clienti o intermediari. Mano a mano che si raccolgono maggiori
informazioni riguardanti all'atteggiamento del cliente verso la marca,
al processo d'acquisto e alla soddisfazione dopo la prova del prodotto
/ servizio, si forma un complesso d'informazioni di base per la
gestione delle relazioni con i clienti, o Customer
Relationship Management (CRM). L'indagine che,
invece, include anche gli atteggiamenti degli intermediari, va a
indagare l'intera catena di creazione del valore: essa è
quindi importante per il Supply
Chain Management (SCM).
Ricerche per la definizione del prezzo
L'analisi del prezzo riguadano principalmente - nell'àmbito
della ricerca di marketing - il processo cognitivo che attribuisce
valore al prodotto o servizio offerto. In particolare, tale valore
può essere espresso in termini assoluti (valutando, ad
esempio, se un prezzo è percepito come caro o economico) o
in termini relativi (più o meno caro dei concorrenti).
In particolare, molto sviluppata è la ricerca sulle reazioni
del comportamento d'acquisto di fronte a modifiche di prezzo, nota come
price sensitivity. Anche in questo campo, esistono tecniche di natura
qualitativa e quantitativa. Le prime sono volte ad identificare quelle
componenti / attributi che dànno valore al prodotto /
servizio; esistono alcuni metodi comunemente utilizzati, che fanno
riferimento alle teorie della catena dei mezzi-fini. Le seconde, delle
quali ne esistono un elevato numero di tipologie distinte, sono
indirizzate principalmente alla definzione dell'importanza dei vari
attributi nella composizione del valore percepito o, molto
più spesso, alla stima dell' elasticità della
domanda al variare del prezzo. La stima di tale elasticità
è condotta in genere mediante due tecniche: la conjoint
analysis, che propone valutazioni quantitative di prodotti con
attribuzioni specifiche diverse (tra cui il prezzo) e il disegno
sperimentale (talvolta in ambiente controllato, talvolta invece su
apposita area test).
Ricerche per la segmentazione della domanda
Aspetto chiave di decisione strategica di marketing è la
scelta di quale cliente si vuole servire. Per molte categorie di
prodotto, soprattutto nei beni di largo consumo, risulta chiara
l'esigenza di indirizzare specificamente la propria offerta ai clienti
che si desidera servire.
Fondamento teorico di tale pratica è la teoria
della discriminante del prezzo; tale principio
(che data degli anni Trenta) è poi estendibile alle altre
leve del marketing mix, fino a identificare un ipotetico piano
di marketing differenziato per ogni segmento
del mercato come condizione per la massimizzazione del profitto. Data
la limitatezza delle risorse disponibili, ed anche alla potenziale
incompatibilità di posizionamenti distinti, l'azienda non
può servire tutti i segmenti: dovrà
perciò operare una scelta dei segmenti da servire. La scelta
del target da servire è quindi successiva allo studio di
segmentazione, attraverso il quale si scompone la domanda primaria in
segmenti che abbiano atteggiamenti rispetto al prodotto / servizio di
questo tipo:
- omogenei all'interno dei segmenti , quindi gli appartenenti
allo stesso segmento hanno comportamenti rispetto al prodotto /
servizio piuttosto simili
- disomogenei tra i vari segmenti , vale a dire che
appartenenti a segmenti diversi adottano atteggiamenti distinti.
La segmentazione, a differenza dell'approccio di marketing
indifferenziato, consente di conoscere in
profondità il cliente che si sta servendo e di servirlo in
modo ottimale. Il marketing indifferenziato è efficiente,
secondo la letteratura di marketing, solo allorquando i potenziali
clienti reagiscono grossomodo allo stesso modo agli stimoli di
marketing. In seguito alla frazionatura della domanda primaria in
segmenti, si è in grado di scegliere quello (o quelli) da
servire (targeting). Ancora successiva a questa è la scelta
di come servirlo in modo alternativo alla concorrenza (il
posizionamento). I piani di marketing strategico basati su processi di
tale tipo hanno come obiettivo essere importanti per i propri clienti
(relevance) e diversi da quelli concorrenti (differentiation). L'essere
rilevanti per i propri clienti si basa sulla corretta scelta del
segmento; l'essere percepiti come diversi si basa su un corretto
posizionamento sul target
Cardine dello studio di segmentazione è il criterio scelto
per segmentare. I primi criteri a svillupparsi a partire dalle prime
teorie della discriminante di prezzo degli anni Trenta, sono state:
- La segmentazione demografica: attraverso questo criterio,
si effettua una suddivisione della domanda segmenti distinti per
età, sesso, numero di memebri della famiglia, eccetera.
L'output tipico è l'identificazione di segmenti quali, ad
esempio, "uomini fra i 25 ed i 35 anni", "madri di bambini dai 4 ai 10
anni", eccetera.
- La segmentazione geografica: in base a questo approccio, la
domanda primaria è suddivisa insecondo aree (nazioni,
regioni, province, comuni, quartieri, ...) o dimensione del centro
abitato (piccoli centri, medi, ...) o densità del centro,
eccetera.
Il forte limite di tali sistemi (demografici o geografici)
è che raramente, nel comparto dei beni di largo consumo, vi
è una elevata omogeneità interna di tali
segmenti. Inoltre questi sistemi, anche qualora riescano a spiegare
correttamente i comportamenti, spesso non aiutano a comprenderne le
motivazioni dei comportamenti - quindi a comprenderne veramente la
natura- Datano invece dagli anni Settanta nuovi metodi che intendevano
indagare il perché di determinati comportamenti verso i
prodotti servizi, oltre al chi operava tali comportamenti. Nascono
quindi approcci di segmentazione generalmente riconducibili ad uno dei
seguenti:
- La segmentazione comportamentale: basata sulle teorie della
metà pesante, con tale criterio si individua, come variabile
rilevante per discriminare i clienti, la frequenza, l'
intensità, la fedeltà o altre variabili simili,
per la definizione dei segmenti di domanda.
- La segmentazione psicografica: tale approccio invece indaga
lo stile di vita dei clienti potenziali, cercando di legare i
comportamenti espressi nei confronti di un prodotto o servizio con le
attività svolte, gli interessi e le opinioni. Queste
dimensioni, a loro volta, discendono dall'insieme di valori che
sottendono lo stile di vita del cliente potenziale.
- La benefit segmentation: a differenza degli altri criteri,
con tale segmentazione si intende raggruppare gli individui secondo le
motivazioni che li spingono a comprare un determinato prodotto /
servizio rispetto ad un sostitutivo o concorrente. Alla base di tale
approccio giace l'assunto che probabilmente i clienti desiderino
diversi vantaggi, potenzialmente offerti dal prodotto, in
intensità diversa.
- La segmentazione competitiva: tale segmentazione
rappresenta un metodo abbastanza diverso dai precedenti. Qui si
identifica direttamente un target, inteso come i consumatori di una
marca concorrente (in genere, il leader).
Riguardo ai metodi di ricerca per effettuare una
segmentazione, le ricerche di segmentazione adottano in genere tecniche
per omogeneità o per obiettivi. La prima, a sua volta, si
distingue in classica e flessibile.
In generale, nella segmentazione per omogeneità si ritrovano
tecniche si basano su combinazioni di analisi
fattoriale (di
cui l' analisi
delle componenti principali è
sicuramente la più utilizzata), la cluster
analysis e la conjoint
analysis. Nella segmentazione per obiettivi,
invece, si riscontrano tecniche quali l' analisi
discriminante lineare, la regressione
logistica, le
reti neurali e le tecniche automatiche di
analisi di interazioni (ad es. Chaid, Cart).
Altri progetti di ricerca:
Altri
progetti di ricerca:
- il controllo della ricaduta della marca rispetto al settore
nel suo insieme (posizionamento);
- la verifica dell'effetto (anche qualitativo) della
pubblicità nell'orientare le scelte del consumatore.
Lo studio della struttura del mercato e della evoluzione della
domanda si rendono necessari soprattutto per individuare tutti quei
fattori significativi che possono influenzare in maniera determinante
il comportamento dei consumatori. È importante per il
management essere costantemente informato sulle tendenze evolutive del
comportamento dei consumatori. L’alta direzione deve avere
sempre accese le antenne sul mercato, capaci di captare i segnali
deboli, così da poter anticipare decisioni atte a
fronteggiare l’introduzione sul mercato di nuovi
prodotti/servizi concorrenti.
È quindi necessaria una raccolta organica di dati che si
esplica nell’esigenza di analizzare il flusso naturale di
informazioni che arriva dall’esterno agli organi direzionali,
e di integrarlo con dei dati e delle notizie che, interessano il campo
di attività dell’azienda stessa.
Esistono due tipi di indagine:
- quelle interne costituite dagli studi di carattere
statistico-economico condotti all’interno
dell’azienda, tali da consentire particolari elaborazioni ed
analisi; riguardano prevalentemente, l’andamento delle serie
storiche delle vendite, della rotazione delle scorte, della gestione
della clientela, utilizzando input originati
dall’attività amministrativa. Bisogna
però considerare che il solo strumento statistico-matematico
non è sufficiente per una efficace valutazione del fenomeno,
dal momento che la domanda di un bene/servizio è influenzata
dal comportamento umano. Risulta evidente che le sole analisi interne
non sono sufficienti per conoscere tutti gli aspetti che riguardano la
struttura del mercato.
- Quelle esterne, condotte sul pubblico che riguardano lo
studio dei fenomeni e dei caratteri prima evidenziati. Si possono
dividere in due tipi:
- basate su dati secondari (enti
pubblici, istituzioni) costituite dalla raccolta ed elaborazione di
dati già predisposti da enti ed istituzioni pubbliche o
private
-basate su dati primari (svolte da
organi periferici, come la forza vendita, o Ricerche di Marketing e
ricerche di mercato) costituite dalla raccolta, la registrazione e la
valutazione sistematica di dati specifici relativi al trasferimento e
alla vendita di beni/servizi.
Le ricerche di Marketing possono essere definite come gli
studi volti a selezionare tutti gli elementi rilevanti di informazione
utilizzabili per le decisioni in tema i prodotti, distribuzione,
efficacia della pubblicità e tecniche promozionali,
nonché della valutazione della posizione complessiva
dell’impresa. Le ricerche di mercato, si rivolgono ad un
ambito di analisi più ristretto, essendo rigidamente
connesse all’individuazione di informazioni relative al
mercato di un particolare bene. Hanno carattere esplorativo e si usano
per accertare specifici aspetti del mercato.
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